foto di Valeriu Catalineanu
La musica elettronica si diffonde sempre più, anche in nazioni che sino a non molti anni fa non sarebbero mai state prese in considerazione non tanto dalle guide di Lonely Planet, ma anche e soprattutto dai clubber in cerca di nuove frontiere, meglio ancora se low cost. Non stupisce quindi che l’Albania stia cercando di inserirsi nel mercato dei festival dance, forse stimolata dall’esempio della non lontana Croazia, ormai terra di eventi musicali di altissimo livello, si pensi all’Ultra o a Sonus, e dalla vicinanza con l’Italia, la cui clientela – di qualsiasi target – fa sempre gola a tutti.
Queste ed altre considerazioni hanno portato alla nascita e alla prima edizione di UNUM Festival, svoltosi a Shëngjin (San Giovanni di Medua in italiano) dal 30 maggio al 3 giugno scorsi. Shëngjin si trova nel Nord dell’Albania, ad un’ora di auto dalla capitale Tirana: una località turistica nella quale si intravedono i primi segnali di gentrificazione e dove non mancano gli investimenti per creare hotel, appartamenti e migliorare le spiagge, assai frequentate durante l’alta stagione, complici i prezzi più che abbordabili di molte strutture e dei ristoranti.
In attesa che la località si posizioni al meglio, gli organizzatori di UNUM – un pool composto da diversi promoter inglesi, ibizenchi e dell’Est Europa – hanno deciso di partire subito in quarta, con una line up che ha concesso il minimo indispensabile alla sperimentazione ed è andata sul sicuro con nomi quali Ricardo Villalobos, Luciano, Joseph Capriati e tINI. Tre le zone musicali del festival: un main stage con il palco concepito come un veliero dei pirati, un’altra zona totalmente sulla spiaggia e il Pine Stage, un’area ristretta, dove console e pista erano circondati da pini dando l’impressione di trovarsi in mezzo ad una foresta. Pini tra l’altro molto utili per ripararsi dalla pioggia, che nell’ultima sera non ha mancato di battezzare il festival; di sicuro la zona dove si sono vissuti i migliori momenti musicali di UNUM, basti pensare al set di CAP, un nome destinato a crescere sempre più nella considerazione di pubblico e addetti ai lavori. Un augurio da estendersi anche al festival albanese.
12.06.2019