A Ibiza ci sono tante cose da fare, forse troppe. Non è facile scegliere la serata giusta, il deejay in forma o evitare sovrapposizioni. Fortunatamente lo slot giornaliero dell’Ushuaia rende possibile doppiette molto interessanti come quella di mercoledì scorso quando sull’isola sono atterrati – in ordine di apparizione – Robin Schulz, Axwell e Sebastian Ingrosso, Mark Ronson, Diplo e Martin Solveig. Il mercoledì infatti è il turno degli svedesi a Playa D’En Bossa e del baffetto francese al porto (ma anche di Jamie Jones al Dc10 tanto per confermare la tesi di partenza). La maratona danzereccia è stata inaugurata da Robin Schulz chiamato da Axwell e Ingrosso per il delicato warm up che precede il terremoto scandinavo. Mai scelta fu così azzeccata. Il giovane tedesco è perfetto per quella situazione. Orario aperitivo, musica friendly che te la canticchi, una deep house che te la balli ma senza troppi sbattimenti che la notte è ancora lunga. E così, una hit via l’altra, impreziosita da qualche insert futur-house e dalla premiere del remix di “Feed your head” (anche!) per Paul Kalkbrenner, che arrivano le dieci di sera, orario in cui l’Ushuaia di Ibiza mette il turbo. L’ingresso sul palco di Axwell e Ingrosso è epico, in pieno stile House Mafia. I due vengono seguiti da una telecamera che dal marciapiede fuori dalla struttura li accompagna fino in consolle passando dal backstage. Il resto è la solita storia pazzesca di questo locale, una botta di energia che può lasciarti senza fiato. Nel frattempo nell’ampio prive vedo arrivare trenta bottiglie di Cristal accompagnate da quindi camerieri – e quando dico trenta e quindici sono trenta e quindici perché le ho contate – che vanno a infarcire un tavolo già imbandito per le feste. Ibiza oggi è anche questo e ogni serata non fa altro che confermare la nuova ondata migratoria sull’isola che spira dall’Arabia. Un’altra cosa molto figa dell’Ushuaia è che a mezzanotte è tutto finito. Cascasse il mondo, a mezzanotte e qualche minuto la musica si spegne e si accende la notte sull’isola. Per me la direzione è il porto dove al Pacha Martin Solveig presenta “My house”. Gli invitati questa sera sono di un fascino particolare. Ci sono i Blonde (quelli della hit “All cried out”), c’è il deejay e produttore Marc Ronson (“Uptown Funk” vi dice qualcosa…?) e soprattutto c’è Diplo che – come mi ha raccontato nella cover story del numero di Giugno di Dj Mag Italia – ha un rapporto particolare con la Isla Blanca nella quale tonerà due volte nelle prossime due settimane. Abituato ai bagliori di Las Vegas, il Re Mida della musica moderna non fatica a portare a casa un’ora abbondante di set nella quale spara almeno cinquanta dischi, spaziando veramente in tutti i generi possibili dall’hip hop alla bass music passando attraverso due punti di riferimento fondamentali per un dj set moderno di questo genere: “Lean on” dei suoi Major Lazer e “Feel the volume” di Jauz che è il passo successivo alla futur-house. Il set di Diplo mi fa divertire e sudare parecchio. Per questo Martin Solveig me lo godo dalla terrazza dimenticandomi che siamo a Ibiza e nella Champions League del clubbing fa più caldo fuori che dentro.
14.08.2015