Robert Hood celebra se stesso e i suoi mille volti. M-Plant compie vent’anni e spegne le candeline rispolverando successi remoti e recenti del geniale producer statunitense, tra i pionieri della prima ondata Detroit e ideatore, con Jeff Mills, del concetto primordiale di techno, esportato ed acclamato in ogni angolo del pianeta. Nasce così M-Print, rassegna di trentatré tracce firmate Hood, Floorplan e Monobox: tre nomi che incarnano un’unica e concisa idea di sound, pseudonimi che raccontano una delle personalità musicali più brillanti ed originali dell’intero panorama artistico elettronico.
D’altronde chi se non lui in questa speciale tracks collection ? M-Plant non ha mai conosciuto altre firme, è sempre stato il mezzo, monografico, solipsista, con il quale Hood ha espresso se stesso e nessun altro, quasi fosse impossibile per chiunque centrare il focus della label alla sua maniera (eccezione rarissima a questa decisa ed esplicita scelta è costituita da un paio di remix alle tracce di Hood da parte di James Ruskin e Ben Sims) . M-Print racchiude le soundtrack di tutti i grandi album del visionario statunitense: “Unix” e “The Rhythm Of Vision” da “Minimal Nation”, “Alpha” dalla prima edizione di “Omega”, “Who Taught You Math” e “Omega” da “Omega: Alive”, i cammei Floorplan di “Baby, Baby”, “Never Grow Old” e la gospel “We Magnify His Name”, i pezzi firma Monobox degli esordi “Sterotype” e “Realm”. Brani che esaltano l’estro smodato e che descrivono il percorso armonico di un artista che non è solo storia e passato, ma anche modernità e riconosciuto futurismo. Uomini così nascono una volta sola.
15.12.2014