foto di Morphbox Gmbh
Da sempre la vicina Svizzera non è soltanto terra di frontiera, confine e passaggio per gli appassionati di musica elettronica diretti ad esempio in Germania: sin dagli ottanta sono sempre stati numerosi club, festival e rave in grado di radunare clubber da tutta Europa, si pensi ad esempio alla Street Parade di Zurigo, che quest’anno torna in tutto il fulgore sabato 13 agosto, dopo i due anni di inevitabile stop a causa dell’emergenza sanitaria, o al festival Caprices, che si è svolto per due fine settimana consecutivi ad aprile e tornerà dal 16 al 18 settembre prossimi. Quasi ogni fine settimana sussistono buoni motivi per recarsi in Svizzera a ballare: uno degli ultimi, recentissimi esempi? Il festival VERVE, svoltosi sabato 21 e domenica 22 maggio al Messe, Centro Congressi ed Esposizioni di Lucerna, ridente località (ogni località rossocrociata è ridente per definizione – ndr) della Svizzera Tedesca.

VERVE ha proposto una trentina di dj, divisi in due giornate e in due padiglioni differenti. Nel più piccolo – si fa per dire – si è dato spazio alla techno più pura e dura, con dj quali Juliet Fox, Stella Bossi e Fatima Hajji: la Bossi è stata in particolare quella che ha saputo spingere più di tutti, instancabile in ogni suo passaggio da una traccia all’altra, abile a forzare il giusto i limiti… di velocità, ma allo stesso sempre in grado di tenere tutto sotto controllo. Un nome che sentiremo sempre più nominare, più di quanto non si faccia già adesso. Nel padiglione centrale al sabato spazio invece ad un’elettronica meno dura, grazie ai set di Inellea – un altro nome che sta scalando gli indici di gradimento di pubblico e addetti ai lavori in maniera inarrestabile – e del sempre affidabilissimo Joris Voorn, un dj quest’ultimo del quale forse non si parla mai abbastanza, ma sulla cui classe e capacità di portare la dancefloor dove vuole non sussistono dubbi di sorta. Discorso a parte come sempre invece per Ben Klock, al quale è spettato il compito di chiudere la prima edizione di VERVE, cedendo ad Omar Abdelrahman, uno degli organizzatori del festival svizzero, l’onore di suonare l’ultima traccia in assoluto. A giorni di distanza dall’accaduto Abdelrahman non si è ancora ripreso del tutto da quello che non ha esitato a definire “il miglior momento di tutto il festival”. C’è da credergli.

Un’ultima annotazione, infine, per quanto riguarda i partecipanti a VERVE: come spesso accade nei festival in tutta Europa, si mischiano generazioni e stili molto differenti. Dal boomer che rispolvera la t-shirt dei bei tempi andati ai ragazzini alle loro prime esperienze con la musica elettronica, con una buona percentuale di pubblico femminile; dress code comunque molto vario, con outfit dai colori sgargianti e cangianti, così come era tanto tempo che non si vedevano così tanti occhiali a specchio radunati insieme. Non sempre gli abbinamenti cromatici sono parsi azzeccatissimi, ma sono dettagli sui quali si può decisamente sorvolare, quando si va a ballare e a divertirsi.
VERVE tornerà nel 2023: in attesa, appuntamento con la sua Winter Edition dal 16 al 18 dicembre prossimi ad Andermatt, località alpina del Canton Uri, sempre in Svizzera.
04.06.2022