Vinile, cassettina, CD, chiavetta USB, SD card, cloud. Questi i supporti musicali che hanno accompagnato l’evoluzione della musica negli ultimi decenni. Pochi giorni fa, tuttavia, è trapelata una notizia che potrebbe aggiornare questa lista in maniera sostanziale. L’azienda austriaca Rebeat Digital ha infatti depositato il brevetto del vinile in HD, un sistema che grazie al mapping fotografico 3D associato alla tecnologia laser promette una qualità audio doppia rispetto agli attuali standard di mercato. Ma i vantaggi non si fermano qui. Come sostiene l’azienda, la memoria del supporto sarà maggiore, i costi relativi alla sua produzione subiranno un drastico taglio (si parla del 50%) e il tempo impiegato per dare alla luce un nuovo disco sarà minore addirittura del 60% rispetto a quello di oggi. Una vera e propria rivoluzione, quindi, che permetterà agli amanti di questo formato di fruire della musica sul loro supporto fisico preferito con una qualità e definizione nettamente maggiori rispetto a quella a cui sono stati abituati fin dagli anni ’60.
In un momento storico in cui lo streaming sta dando nuova linfa al mercato discografico questa notizia potrebbe però sembrare fuori tempo massimo. Tuttavia, i dati sulle vendite dei dischi in vinile – in gennaio BPI ha comunicato che nel 2017 le vendite degli album in vinile in UK sono tornate ai livelli del 1991 – danno ragione a Rebead Digital e dimostrano come questo sia un mercato, seppur di nicchia, in costante ripresa. Per toccare con mano un nuovo vinile in HD dovremo però aspettare almeno tre anni e, anche se potrà essere riprodotto da un comune giradischi, per poterne apprezzare a fondo le nuove doti dovrà essere acquistato un apposito lettore HD, attualmente in fase di sviluppo.
20.04.2018