La più grande arena indoor europea, scelta per esplorare nuove frontiere e nuove opportunità di business e networking per clubbing, festival e l’industria musicale in generale. Tutto questo è andato in scena nelle scorse settimane a La Défense Arena di Parigi, grazie all’organizzazione di VISIV e al one-day festival The Future Is Now, con una line up a tutta techno composta da Ben Klock, Marcel Dettmann, Blawan, Helena Hauff, DVS1, Rødhåd, Dasha Rush e Bambounou. Un appuntamento funzionale a lanciare un progetto in grado di unire streaming, metaverso e NFT, mettendo al centro di tutto ciò la musica elettronica e i suoi massimi esponenti, i dj.
The Future In Now è durato dodici ore, in un sabato transalpino primaverile, con il suo culmine rappresentato dal set b2b di Ben Klock e Marcel Dettmann: la loro come sempre è stata una techno dura ma allo stesso tempo godibilissima, senza alcuna concessione al compromesso né tantomeno con alcuna scelta facile per accontentare il pubblico. Entrambi riassumono in sé l’essenza del vero dj: la capacità di mettere il disco giusto al momento giusto e di guidare il pubblico dove quest’ultimo non sappia ancora di voler andare; entrambi sanno benissimo quando sia il momento di accelerare o di rallentare, muovendosi sempre con una naturalezza ed una classe che pochi altri dj sanno vantare. Giù il cappello una volta di più davanti a Ben Klock e Marcel Dettmann, anzi visto che il loro b2b si è svolto in Francia, chapeau!

Tutto questo non si è tenuto esclusivamente nell’arena parigina: The Future Is Now si è svolto in contemporanea nella sua dimensione Metaverso, con la visione e la partecipazione aperta ai partecipanti del SXSW, il festival musicale e cinematografico texano che era in programma in contemporanea. Il festival era quindi visibile e godibile sia in diretta sia in differita, un autentico contenuto on demand in grado di connettere la community elettronica di tutto il mondo e consentirle non soltanto la visione passiva dell’evento attraverso il proprio device, ma di essere parte del tutto interagendo con i dj in console ed il pubblico presente, nonché di usufruire di tutte quelle modalità che in molti hanno già inquadrato nel concetto di web3, ovvero la terza fase evolutiva di internet nella quale intelligenza artificiale, blockchain e NFT saranno sempre più destinati a farla da padroni.

Nel caso specifico di VISIV, The Future Is Now è servito anche e soprattutto per l’annuncio e per il lancio di una serie limitata di NFT riproducenti in 3D le sagome dei dj in console alla La Défense Arena: NFT che poi saranno letteralmente spacchettati e messi a disposizione – pardon in vendita – rivolgendosi sia ai fan della techno, che potranno così dar vita o incrementare la loro raccolta di memorabilia e gadget virtuali, sia a chi opera nel mercato della rivendita di quelli che possono essere intesi da un lato come oggetti da collezione, dall’altro come una forma di investimento senza intermediazioni di sorta.
Le previsioni in tal senso lasciano intravvedere scenari da autentica corsa all’oro, una nuova fonte di business per artisti e tutta l’industria musicale. E come ai tempi delle spedizioni nel Klondike, quasi sempre vinceva chi arrivava per primo e chi forniva diligenze, bestiame, trasporti, ovvero gli strumenti, più che gli elementi. Con gli NFT la torta si dividerà al 50% tra artisti e 50% tra gli addetti al music business e non si pensi che questo scenario sia molto lontano: è già ben presente, come VISIV ha saputo dimostrare nelle scorse settimane a Parigi. Il futuro non è adesso. È già cominciato.
07.05.2022