Era il 2016, i fluidi corporei giravano liberi sotto i palchi dei maggiori festival EDM in tutto il pianeta e la cappa asfittica della big room spingeva molti dj e ascoltatori a virare su nuovi suoni, nuovi escapismi. In questo contesto emerge dalle nebbie della mediocrità un suono pastoso, mollemente sostenuto e tremendamente sexy. Il suo creatore si chiama ZHU, è americano e, con un’operazione di immagine sofisticata, cela sfacciatamente il proprio viso al grande pubblico che, ovviamente, inizia subito a speculare. Chi è? Un side project di qualche big? Skrillex? Let the music speak for itself, è stato il suo mantra. Più facile a dirsi che a farsi, nel brodo iconografico in cui viviamo. Ma ZHU ci riesce, e spacca con il suo primo album ‘GENERATIONWHY’. Poi torna alla carica con il secondo, ‘RINGOS DESERT’, meno autoreferenziale e più aperto a sballottamenti musical-culturali. Ed è ancora un gioiello.
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E visto che non c’è due senza tre, il produttore e dj di L.A. ha recentemente annunciato il suo terzo LP: si chiamerà (banalmente) ‘DREAMLAND’ e uscirà il 30 aprile prossimo. Il primo singolo estratto è una ballata intima e sognante, eccellentemente prodotta. Lasciate pure che i singoli estratti siano sempre un gradino sopra ciò che si può trovare nell’album, però se questo è il mood, bè, è un LP che potrebbe meritarsi un posto d’onore tra le uscite primaverili. Vedremo. Vedremo anche se ora che l’hype attorno alla sua identità si è finalmente risolto, se la sua musica, sul serio, saprà parlare per sé stessa. Sono aperte le scommesse.
01.04.2021