Foto: Roberta Marciello
Negli scorsi giorni, dal 24 al 26 aprile, è andata in scena la nuova edizione di Snowland Music Festival. L’evento, che in tre giorni ha raccolto oltre 15mila partecipanti provenienti da tutta Europa, si è svolto come sempre a Livigno in località Passo Eira, per poi continuare con gli after party all’Alpen Resort. Noi abbiamo avuto il piacere di essere presenti i tre giorni, vi raccontiamo com’è andata.
L’area del festival è estremamente suggestiva: si trova infatti tra le montagne, circondata dalle piste da sci; dal main stage è possibile ammirare un paesaggio meraviglioso. Il palco è rimasto uno solo e tutti gli ospiti si sono esibiti sotto al grande tendone. Va segnalato però il grosso passo in avanti fatto sia per quanto riguarda il set e la scenografia sia per quanto riguarda il light design, entrambi elementi migliorati rispetto allo scorso anno. All’interno dell’area, oltre alle numerose postazioni food and drink e alle diverse attività offerte in spazi gestiti dalle varie collaborazioni, c’era un ulteriore stage contenuto in un piccolo “igloo” gestito da Mellow, in cui vigeva la regola dell’open consolle. Tramite una registrazione infatti hanno avuto la possibilità di esibirsi diversi partecipanti. Oltre agli “emergenti” ci sono state le comparse di ospiti della line up, come J-Dee e Reebs.
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Giorno 1
Il primo giorno a seguito delle aperture, è stato subito il turno di uno dei grossi nomi presenti al festival: Fedez. Il rapper è stato una delle due sole “incursioni non elettroniche” durante l’intero evento. Può piacere o meno però bisogna ammettere che ha un passato di diverse hit radiofoniche che hanno fatto sì che la sua mezz’ora sia stata cantata ininterrottamente da tanti, tantissimi. È stato il giorno anche di Mattn e di Mazay che hanno anticipato l’headliner Afrojack. L’artista olandese è una garanzia, perchè non invecchia mai e tra brani con cui tutti noi siamo cresciuti e virate inaspettate verso generi che non ci aspettiamo riesce sempre a conquistare il pubblico. L’after è stato affidato a Metempsicosi, collettivo storico italiano, che ha omaggiato la leggenda del proprio vocalist Franchino in diversi momenti tramite registrazioni degli interventi che per anni hanno sempre accompagnato i loro dj set.
Foto: Instagram @davidetaglini @phgas @robbbbbbbex
Giorno 2
Il nostro premio per il migliore della giornata va a Ricky Le Roy: un set techno, fatto bene, tecnicamente perfetto, e lui è contento, sempre, e si vede che la consolle è il suo regno. Prima di lui Pekka, e dopo Poleen e Juicy M. L’headliner è stata Stella Bossi. La dj tedesca si è mossa tra le sonorità hard techno con cui ormai abbiamo imparato a conoscerla. Il secondo after party è stato gestito da Nameless Festival e dopo J-Dee e Reebs è stato il back to back a sorpresa (avrebbero dovuto esibirsi separatamente) di Padma San e Edmmaro ad infiammare il locale.
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Giorno 3
Bravissimo Reebs: per problemi tecnici, anche se rapidamente risolti, ha dovuto accorciare il proprio set, ma è riuscito a catturare il dancefloor fin da subito esplorando il mondo tech house e non solo. È stato poi il turno di Edmmaro al quale abbiamo finito i complimenti: tra remix assurdi, e ritmi che hanno superato i 160 bpm, è stato senza dubbio uno dei migliori del festival, perchè si diverte e fa divertire. Poi Padma San e Chapter & Verse. Durante il penultimo set si è esibito Marten Hørger, leggenda tedesca della bass house. Nonostante fosse infortunato con una gamba fasciata, ha suonato entusiasta per tutta la durata del suo set e alla fine ci ha raccontato essere elettrizzato per aver suonato in Italia e a Snowland proprio grazie all’energia trasmessa dal pubblico. A chiudere il festival invece ci ha pensato Oliver Heldens che da anni occupa stabilmente posizioni elevate della nostra classifica DJ MAG Top100 Djs, e si conferma in grado di spaziare tra diversi generi anche grazie al suo alias HI-LO. All’after purtroppo assente l’annunciato DJ Ralf, e quindi prima dell’hard techno di Massimo Logli abbiamo potuto ascoltare il djset di Samuel. Il frontman dei Subsonica, fresco di uscita con il singolo (qui la nostra intervista), ha proposto un set caratterizzato da diverse percussioni tribali che ne hanno guidato il ritmo.
Foto: Ufficio Stampa
Tirando le somme di questi tre giorni, le cose chiare sono due. La prima è che Snowland Music Festival, è un evento legato a stretto giro con la città che lo ospita: è in grado di essere un importantissimo fattore turistico per la città di Livigno e per le zone limitrofe in grado di valorizzare il territorio, e far conoscere le diverse attività che ne hanno sede. L’organizzatore, Ferna Alberoni, ha infatti commentato così: “Sono orgoglioso del fatto che il Festival abbia saputo portare ancora più lustro a una località prestigiosa e apprezzata come la nostra. La sinergia con Livigno è risultata anche quest’anno vincente e saremo più che felici di rinnovarla per la prossima edizione”. E noi infatti pensiamo che location e festival siano un binomio inscindibile arrivati a questa ennesima edizione. La seconda considerazione riguarda invece la musica: nonostante il dancefloor si riempisse nel tardo pomeriggio, ogni esibizione ha riscosso grande apprezzamento da parte del pubblico presente, perchè a Snowland Music Festival tutti, ma proprio tutti, si sono divertiti.
Il festival tornerà nel 2026, presto saranno comunicate le date della prossima edizione.
01.05.2025