• VENERDì 26 APRILE 2024
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Spotify sostituisce il dj con una AI

Disponibile in inglese per gli utenti Premium negli Stati Uniti e in Canada, la versione beta di questa nuova funzione ha visto da pochissimo la luce e a breve sarà presentata in Italia

Si parla sempre più di AI e di come stiano rapidamente affacciandosi, in vari modi, al mondo della musica. Anche della riproduzione, in questo caso della più nota piattaforma streaming. La personalizzazione è al centro di ciò che fa Spotify da anni. Le nuove esperienze per i fruitori e la capacità della piattaforma di fornire il brano musicale giusto al momento giusto sono le prerogative del brand ormai da tempo. L’ennesima innovazione che proviene dall’azienda guidata da Daniel Ek sfrutta la potenza dell’intelligenza artificiale in un modo completamente nuovo e rischia di creare un vespaio all’interno della categoria dei disc jockey.

Il nuovo modo di ascoltare musica secondo Spotify sarà quello di connettersi ancor più in modo dettagliato con gli artisti preferiti grazie a una AI personalizzata che conosce i tuoi gusti musicali degli ascoltatori. Insomma, Spotify vola via lasciando alla guida delle consolle un vero e proprio pilota automatico che si nutre, come tutti i machine laerning, di dati utili alle elaborazioni di playlist e mixing, per un flusso continuo e totale che, sulla carta, dovrebbe sostituire la mansione del dj.

 

 

Questa funzione, lanciata per la prima volta in beta, offrirà una scaletta musicale curata nei particolari e supportata da commenti sui brani e sugli artisti. Uno Spotify quindi anche sempre più social e non solo attento ai feedback ma anche automatizzato in modo da poter selezionare la musica più recente e del passato. La magia, se così possiamo chiamarla, è quella di premere il pulsante dedicato, ossia quello contraddistinto dalla parola DJ, fatto questo l’AI ottimizzerà la propria scelta gestendo l’intero flusso.

Per realizzare tutto questo Spotify si è avvalso della tecnologia Open AI, la stessa società che con Chat GPT sta facendo parlare tutto il mondo. Il sistema, messo nelle mani dei redattori musicali della piattaforma, così fornisce fatti approfonditi sulla musica, gli artisti o i generi che si stanno ascoltando.

Immagine tratta dal canale ufficiale YouTube di Spotify

“Abbiamo esperti di generi che conoscono la musica e la cultura dentro e fuori. E nessuno conosce la scena musicale meglio di loro”, dicono dall’’ufficio stampa di Spotify. “Con questi strumenti di intelligenza artificiale generativa, i nostri redattori sono in grado di ridimensionare la loro conoscenza innata in modi mai visti prima”.

Una piattaforma vocale AI dinamica di fresca acquisizione, Sonantic, dà infine vita a voci incredibilmente realistiche per la lettura dei testi. Disponibile in inglese per gli utenti Premium negli Stati Uniti e in Canada, la versione beta ha visto da pochissimo la luce.

 

 

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Riccardo Sada
Riccardo Sada
Distratto o forse ammaliato dalla sua primogenita, attratto da tutto ciò che è trance e nu disco, electro e progressive house, lo trovate spesso in qualche studio di registrazione, a volte in qualche rave, raramente nei localoni o a qualche party sulle spiagge di Tel Aviv.