• GIOVEDì 05 DICEMBRE 2024
Interviste

Syreeta si racconta: il suo stile, l’attivismo LGBTQA+ e un nuovo mixer di AlphaTheta che la entusiasma

La DJ britannica Syreeta ci ha fatto provare l'esperienza sonora del rotary mixer euphonia durante l'esclusivo party di AlphaTheta

Foto: LJ Jones

SYREETA è un astro nascente nel sempre più affollato panorama del clubbing. Ma questa è solo una frase fatta. SYREETA è molto di più; è una dj che con il suo stile frizzante e brillante conquista pubblico, dancefloor, colleghe e colleghi in consolle, e anche il mondo di chi sta intorno alla consolle.

House, nuovi stili, techno e classici si intrecciano nei suoi set, in modo sempre però sensato e stiloso, tanto che è difficile resistere quando si assiste a una sua performance. Lo diciamo con cognizione di causa, perché abbiamo sentito e visto il suo set a Milano, in occasione di un party esclusivo in cui AlphaTheta festeggiava l’uscita del nuovo mixer euphonia, un rotary che rappresenta l’ultima generazione in fatto di mixer di questa famiglia, quelli amati dai dj house storici ma che hanno negli ultimi tempi assunto un fascino particolare anche su tanti e tante giovani dj.

Avevamo già notato euphonia nelle mani di David Morales a un festa sul rooftop di un nuovissimo hotel di Riccione un paio di mesi fa. Durante la serata milanese abbiamo visto all’opera su euphonia prima Vittilucchi, e poi SYREETA, che ci ha fatto ballare ed entusiasmare. Abbiamo poi scambiato qualche chiacchiera con la dj britannica, e con lei abbiamo parlato di musica, di mondo queer, di battaglie sociali e di rotary mixer, naturalmente.

Foto: press office AlphaTheta

Per prima cosa ci piacerebbe sapere come definisci il tuo stile in questo periodo, considerando che nei tuoi set incorpori elementi dalla house alla techno, dalle radici fino alla “crema” delle ultime novità in circolazione. Ed è curioso sapere cosa passa per la testa di una dj…
Descriverei il mio sound come “high energy, grooves, e tanto carattere”!. Amo ascoltare e suonare ogni genere di house. Ho avuto la fortuna di essere in line up con personaggi come Carl Cox,  Loco Dice fino anche a Black Coffee. E saper leggere la pista e cucire il mio set intorno al pubblico e alla situazione è una cosa che mi eccita molto, mi elettrizza.

La tua ascesa in questi ultimi anni è stata costante, cosa vedi se ti guardi indietro agli inizi della tua carriera, qual era il tuo più grande sogno allora e qual è oggi?
Onestamente, il mio sogno non è cambiato, voglio far ballare la gente e farla sentire bene, fare in modo che dimentichi i suoi problemi e li lasci sul dancefloor, so che può suonare un po’ un cliché ma è così. C’è qualcosa di speciale che connette le persone su una pista da ballo, è magia.

Parallelamente alla carriera, è cresciuto il tuo profilo di attivista, oggi sei un riferimento per la comunità queer e LGBTQA+. Immagino come ciò ti renda orgogliosa, ma qual è il lato più difficile in questo?
Va detto che il mondo del clubbing inizia ad essere un posto più sicuro per le minoranze di genere, e ci sono diversi promoter che oggi stanno davvero cercando di cambiare le cose e di fare la differenza. La parte più difficile per me è sapere che ancora ci sono persone nella comunità LGBTQIA+ nel mondo che non sono accettate per ciò che sono.

A proposito di tutto questo, vuoi parlarci del progetto HE.SHE.THEY.?
HE.SHE.THEY. è un’etichetta discografica internazionale; un marchio di moda; e una serie di eventi techno per chiunque si senta attratto da valori come l’uguaglianza, la diversità e l’inclusività. È una squadra che lavora molto duramente per creare spazi liberi per persone che vogliono soltanto essere se stesse ed esprimere le proprie autenticità senza subire giudizi.

Foto: Dan Reid

Torniamo alla musica: qual è la tua wave in questo momento, su cosa dovremmo tenere le orecchie aperte?
Una delle mie priorità è quella di supportare i nuovi producer di valore e gli emergenti più promettenti, e sono sempre impressionata dalla qualità della musica che ricevo; sono una grande fan dei suoni latini e sudamericani, perciò mi sentirete sempre pompare quei beat nei miei set.

E scavando a fondo nell’arte del djing, ci pare di capire che sei fan dei rotary mixer, una scelta che ha caratterizzato i dj house DJs fin dagli anni ’80 e ’90. Hai un feeling particolare con questo strumento?
Io sono una fan dei rotary mixer per la loro artigianalità, la loro storia, e per il suono “ruvido” e analogico che producono, che mi permette di mixare in modo totalmente diverso dai mixer a cursore.

Il nuovo euphonia di AlphaTheta, per esempio, sembra alzare l’asticella della qualità: è un mixer ibrido, con un cuore digitale e un’anima analogica, sembra fatto apposta per creare un sound con un peso, un calore e una definizione unici. Che impressioni hai?
 Il suono dell’euphonia è pregevole, molto caldo e ricco, è incredibile; ogni singola traccia che ho suonato su quel mixer è come se fosse liberata e potesse esprimere la propria forma originale, mentre le frequenze armoniche sono semplicemente fantastiche.

Foto: press office AlphaTheta

euphonia mette insieme tre componenti che in passato erano di fatto separate: la sezione mixer, l’isolatore, l’unità FX. Pensi che con questa nuova concezione di mixer AlphaTheta potrà guadagnarsi la fiducia dei giovani dj, o invece sarà una macchina che avrà maggior appeal sui puristi o sui dj old school?
Penso onestamente che sarà un mixer che possa piacere a entrambi, perché sono stati presi elementi del passato e del presente per creare una vera e propria “esperienza nuova”, e credo che parecchie persone vorranno provarlo e ne saranno entusiaste. Ritengo sia un mixer dedicato principalmente a chiunque abbia voglia di esplorare nuove idee, nuovi territori sonori, artisti e artiste con l’entusiasmo di chi è appassionato dalla qualità del suono, e chi ama la sensazione del rotary, ma allo stesso tempo impazzisce per le nuove possibilità dei mixer digitali.

Ultima domanda: nella tua bio su un sito abbiamo trovato questa definizione: “una donna orgogliosamente britannica, queer, nera”. Cosa significa per te questa frase come donna, come dj, come persona nera e come persona queer?
Significa ch devo essere senza paura, autentica, e inclusiva. Significa camminare dentro uno spazio dove essere consapevole di chi sono e sapendo che rappresento molte comunità diverse ma che in me si intersecano, con i relativi valori. E che ogni cosa che faccio, non la faccio solo per me ma per tutte le persone che appartengono a queste comunità.

 

 

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